Condividi:

FABRIANO – Un confronto serrato e prolungato, andato avanti fino a tarda sera, ha segnato una nuova tappa nella difficile vertenza che coinvolge Beko Europe. Ieri, nella sede del Ministero delle Imprese e del Made in Italy a Roma, si è tenuto un nuovo incontro tra l’azienda e le sigle sindacali, con l’obiettivo di arrivare a un’intesa sul piano industriale della multinazionale, nata dalla fusione tra Whirlpool e Arçelik. La firma dell’accordo potrebbe arrivare già lunedì 14 aprile.

Le trattative

Presenti al tavolo le segreterie nazionali di Fim, Fiom, Uilm e Uglm, insieme ai rappresentanti territoriali e alle Rsu degli stabilimenti italiani. Le organizzazioni sindacali hanno avanzato diverse proposte di modifica al piano industriale di Beko, toccando tutti i temi più critici: dagli esuberi agli ammortizzatori sociali, dagli incentivi all’uscita fino alla riorganizzazione produttiva degli impianti.

In serata, l’azienda si è riunita per valutare nel dettaglio le richieste sindacali. Il punto più critico rimane quello degli esuberi, in particolare nello stabilimento di Fabriano, dove le eccedenze complessive superano le 270 unità: 207 tra il personale impiegatizio degli uffici centrali di via Aristide Merloni e del centro Ricerca e Sviluppo di via Campo Sportivo, e 64 tra gli addetti alla produzione nello stabilimento di Melano, specializzato nella realizzazione di piani cottura.

Le aperture dell’azienda

Su altri fronti, tuttavia, si registrano segnali di apertura. Per quanto riguarda gli ammortizzatori sociali, Beko si è detta disponibile ad attivare strumenti conservativi, così da evitare licenziamenti forzati: le uscite avverranno su base volontaria. Anche sugli incentivi all’esodo l’azienda ha accolto parzialmente le osservazioni sindacali, prevedendo importi fino a 18 mensilità o 85.000 euro per i lavoratori over 50 che non hanno accesso immediato alla pensione.

Sul piano produttivo, l’intesa sembra più vicina: nuove linee potrebbero essere introdotte nello stabilimento di Melano, mentre nel sito di Comunanza (Ascoli Piceno) l’azienda ha confermato l’assegnazione di una nuova produzione entro i prossimi tre mesi, come richiesto dai sindacati.

Verso l’intesa


Il clima generale è quello di un cauto ottimismo. Le parti sembrano intenzionate a chiudere entro breve, puntando a un’intesa che eviti rotture e salvaguardi quanto più possibile i livelli occupazionali. Lunedì potrebbe essere il giorno decisivo.

Tutti gli articoli